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"Be', come vuoi. Se ci ripensi sai dove trovarci."
Pollo e Step salutano, poi mettono la prima. Pollo sgasa
più volte per riscaldare bene il motore. Poi sentendo quel bel
rumore profondo e sicuro si piega e da gas facendo una pin-
na. Step lo segue, alza la ruota davanti e dando gas si allonta-
na con l'amico per la strada principale. Sergio rientra nel ga-
rage. Guarda le vecchie foto che ha appeso al muro. La sua
moto, le corse. Era imbattibile. Ora sono altri tempi, sono pas-
sati tanti anni, è tardi. Si ricorda cosa disse una volta un suo
amico: "Crescere vuoi dire non prendere più i duecento". For-
se è vero. Lui è cresciuto. Ora ha delle responsabilità. Una fa-
miglia e anche un figlio. Sergio si avvicina alla vecchia radio
sul tavolaccio nero d'olio. Rimette la cassetta. Ha solo quella.
Sono anni che ascolta sempre le stesse canzoni.
Probabilmente mio papa e mia mamma, chi lo sa, deside-
ravano non me, ma un altro bambino, pensa Sergio.
Poi guarda Mariolino. È lì, piegato sul motorino rimasto
aperto in mezzo al garage. Non è solo questione di cellule, pen-
sa Sergio. Mariolino si gira verso di lui.
"A Se', ma che c'ha 'sto Free?"
"A Marioli', non lo vedi che quel ragazzo è un gaggio? L'ha
messo sulla bicicletta e gli si è bloccata la ruota. Questo Free
non c'ha un cazzo, sposta la levetta del variatore e fagli un bel
cambio d'olio completo e poi vedi che parte che è una scheggia."
Mariolino si piega sul Free. Ci mette qualche minuto pri-
ma di trovare la levetta. Sergio scuote la testa. È proprio vero,
quando hai un figlio non vai più a duecento all'ora. Quando
quel figlio poi è Mariolino non vai più da nessuna parte. Ser-
gio prende il giubbotto e se lo mette sulla tuta. Decide di ri-
schiare e uscire lo stesso. "Torno fra poco."
Mariolino lo guarda preoccupato.
"Dove vai papa?"
"A comprare il meglio di Battisti. È uscito oggi. È ora di
cambiare cassetta."
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17.
ii ,:
In piazza Euclide, davanti all'uscita della Falconieri, di-
verse macchine sono ferme in doppia fila. Dietro di loro altri
automobilisti, pieni di impegni e privi di figlie che vanno a
quella scuola, si attaccano ai clacson: il solito terribile concerto
postmoderno.
Alcuni ragazzi con dei Peugeot e degli SH 50 si fermano pro-
prio davanti alla scalinata. Anche Raffaella arriva in quel mo-
mento. Trova un piccolo buco dall'altra parte della strada, di
fronte al benzinaio prima della chiesa, e ci si infila con la sua
Peugeot 205 quattro porte. Palombi la riconosce. Memore del-
la sera prima, decide che è meglio allontanarsi.