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da meglio. È ingrassato. Ha i capelli sporchi. Gli sembrano di
meno. E che sguardo smorto. È privo di vita. Come ha potu-
to piacerle così tanto? Uno sguardo alla ragazza. Non merita
neanche di essere presa in considerazione. Terribile, l'indiffe-
renza. Si salutano così. Dopo aver parlato per cinque minuti
e non essersi detti niente. Quel magico ponte è andato per-
duto. Babi ricomincia a correre. Si chiede dov'è andato a fi-
nire tutto l'amore che c'era. Come posso non provarlo più?
Eppure era così grande. Si mette la cuffia del Sony. Gli U2 at-
taccano il loro ultimo successo. Babi alza il volume. Guarda
Pallina. Lei le sorride con affetto. Il suo ciuffo balla nel ven-
to. Le passa una cuffia. Se la merita. In fondo, Babi non lo sa,
ma è lei che l'ha salvata.
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L'anno prima.
"Babi, Babi." Daniela bussa alla porta del bagno urlando.
Ma Babi non sente. Sta sotto la doccia e come se non bastas-
se la radio lì vicina trasmette a tutto volume una canzone del-
l'anno precedente degli \J2. Alla fine Babi sente qualcosa. Co-
me un forte battere che va fuori tempo con il ritmo del batte-
rista. Chiude l'acqua, poi, ancora gocciolante, allunga il brac-
cio abbassando il volume.
"Che c'è?"
Daniela da fuori sospira.
"Finalmente, è un'ora che busso. C'è Pallina al telefono."
"Dille che sono sotto la doccia, la richiamo io fra cinque
minuti."
"Ha detto che è una cosa urgentissima."
Babi sbuffa.
"Va bene! Dani, mi porti il telefono?"
"Già fatto." Babi apre la porta. Daniela è lì con il cordless
in mano.
"Non starci troppo, che aspetto una telefonata di Giulia."
Babi si asciuga l'orecchio prima di poggiarlo sul telefono.
"Che c'è di così urgente?"
"Niente, ti volevo salutare! Che fai?"
"Stavo facendo la doccia. Non so com'è, ma mi telefoni
sempre quando sto sotto l'acqua."
"Ma non esci con Marco?"
"No, stasera andava a casa di un amico suo a ripetere. Ha