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"Non ha speranze! È il classico amico delle donne."
Dopo questo duro giudizio Daniela si allontana con il telefo-
nino, ma non fa in tempo a uscire dalla stanza che risuona.
"Pronto. Sì, ciao, ora te la passo. Babi ti prego, non ci sta-
re un'ora."
"Chi è?"
"Pallina."
"Tenterò!" Babi prende il telefono.
"Ti sei lasciata con Pollo?"
"No!"
"Peccato..."
"Con chi parli che è sempre occupato?"
"Con Dema, è distrutto."
"No!"
"Sì, l'ha presa malissimo! Poveraccio, mi ha detto di non
dirtelo. Mi raccomando, fai finta di non sapere niente, eh!"
"Forse non dovevo dirglielo che mi sono messa con Pollo."
"Ma che dici Pallina, lo veniva a sapere ed era peggio."
"Potevo sperare di rimandare fino all'ultimo."
"Ma all'ultimo che? Potevi non mettertici e basta."
"Non tocchiamo questo tasto. Piuttosto, ho deciso che nel-
la vita è molto più divertente essere deficienti..."
"Quindi?" , ,.
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"Quindi, vado alle corse."
Babi scuote la testa. I capelli ormai si stanno asciugando
da soli.
"Bene, divertiti."
"Mi ha chiamato Pollo e mi passa a prendere fra un po'. Ma
che dici, secondo te devo andare lì a divertirmi o fare quella
che guarda le corse e un po' si annoia?"
Questo è troppo. Babi esplode.
"Senti Pallina. Vai alle corse, vai in moto, fai le pinne, met-
titi con tutti i teppisti di questo mondo ma, ti prego, non fare
Moretti!"
Pallina scoppia a ridere.
"Hai ragione. Senti, mi devi fare un ultimo piacere. Sicco-
me non so a che ora finiscono le corse, ho detto a mia madre
che poi vengo a dormire da te."
"E se chiama tua madre?"
"Ma figurati. Quella non mi cerca mai... Piuttosto devi la-
sciarmi le chiavi sotto il tappetino del portone. Al solito posto."
"Va bene."
"Oh, non te ne dimenticare eh! Povero Dema! Secondo te
devo fare qualcosa?"
"Pallina, mi sembra che per oggi hai già fatto abbastanza."
Babi spegne il telefono. Daniela quasi glielo strappa dalle
mani.
"Per fortuna che ti ho chiesto di starci poco, eh."