175056.fb2 Piombo e tritolo - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 2

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Fenner arrivo a Key West verso le nove del mattino. Prese alloggio in un albergo vicino all'aeroporto, fece un bagno freddo e ando a letto. Gli concilio il sonno il ronzio di un ventilatore elettrico, proprio sopra la testa.

Schiaccio un pisolino di un paio d'ore, poi gli diede la sveglia il telefono, come aveva chiesto. Fenner ordino succo d arancia, un toast e aggiunse che voleva anche una bottiglia di Scotch. Mentre aspettava, ando in bagno e si fece una doccia fredda.

Erano le undici e mezza quando lascio l'albergo. Percorse il Roosevelt Boulevard. Per tutto il tempo che cammino, non penso ad altro che al caldo. Penso che se doveva restare a lungo in quella citta, avrebbe certamente dovuto trovare un rimedio al caldo.

Fermo un vigile e gli chiese dov'era la casa di Usignolo.

Il vigile lo guardo a bocca aperta. «Sei nuovo di queste parti, eh?»

«No, sono il cittadino piu vecchio» replico Fenner. «Per questo sono venuto da te. Volevo vedere se sapevi rispondermi» e riprese a camminare, dicendo tra se e se che doveva stare attento. Il caldo gli stava gia combinando dei brutti scherzi.

Trovo la casa di Usignolo chiedendo a un tassista. Ebbe l'informazione ed anche una risposta cortese. Ringrazio il tassista, e poi lo premio non servendosi del suo tassi. Il tassista gli disse che gli avrebbe fatto fare il giro della citta per venticinque centesimi. Fenner rispose che preferiva camminare. Se ne ando, rifiutandosi di sentire cio che ribatteva l'altro. Faceva troppo caldo per prendersela.

Arrivato alla Flager Avenue, i piedi cominciavano a dolergli. Era come camminare su una stufa accesa. Sull'angolo tra la Flager e Thompson Avenue, si diede per vinto e prese un tassi. Mentre si accomodava sui sedili, si tolse le scarpe e diede refrigerio ai piedi. Si era appena tolto le scarpe che il tassi usci dalla fiumana del traffico e s'accosto al marciapiede di fronte a un negozietto.

L'autista volse il capo. «Eccoci arrivati, capo» disse.

Fenner caccio a forza i piedi dentro le scarpe e fatico a infilare la mano accaldata nella tasca dei pantaloni. Diede al tassista venticinque centesimi e scese. Il negozio era molto pulito e le vetrine scintillavano. Nella vetrina, sulla destra, c'era una piccola bara bianca. Lo sfondo era addobbato con pesanti tende nere. Affascinato, Fenner penso che la bara sembrava malinconica, cosi tutta sola. Lesse il cartello appoggiato per terra accanto alla bara.