39180.fb2 Mr Gwyn - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 30

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29.

Intorno a quei foglietti, Rebecca prese l’abitudine di camminare, nei giorni che seguirono, disegnando percorsi che la portavano da uno all’altro, come se cercasse il profilo di una qualche figura. Non si fermava mai a leggerli, solo gli girava attorno. Lentamente Jasper Gwyn la vide cambiare nei modi, diversa nel mostrarsi, più inaspettata nei gesti. Era forse il settimo, o l’ottavo giorno, quando la vide d’un tratto composta in una bellezza sorprendente, senza incrinature. Durò un attimo, come se lei sapesse benissimo dove si era spinta, e non avesse intenzione di restarci. Così spostò il peso sull’altro fianco, alzando una mano a sistemarsi i capelli, e tornando imperfetta.

Quello stesso giorno, a un certo punto, si mise a mormorare, a bassa voce, sdraiata sul letto. Jasper Gwyn non poteva sentire le parole, e nemmeno voleva. Ma lei continuò per minuti e minuti, ogni tanto sorrideva, o si fermava in silenzio, poi riprendeva. Sembrava stesse raccontando qualcosa a qualcuno. Mentre parlava faceva scivolare avanti e indietro il palmo delle mani sulle gambe distese. Le fermava quando taceva. Senza neanche accorgersene, Jasper Gwyn finì per avvicinarsi al letto, come uno che stesse inseguendo un animaletto e fosse finito a pochi passi dalla sua tana. Lei non reagì, solo abbassò il tono di voce, e continuò a parlare, ma muovendo appena le labbra, in un sussurro che a tratti cessava, e poi riprendeva.

Il giorno dopo, mentre Jasper Gwyn la stava guardando, le si riempirono gli occhi di lacrime, ma fu un momento, un transito di pensieri, o di ricordi in fuga.

Se Jasper Gwyn avesse dovuto dire quando iniziò a pensare che c’era una soluzione, probabilmente avrebbe citato un giorno in cui lei si era infilata, a un certo punto, la camicia, e non era un modo di tornare indietro su qualche sua decisione, ma di andare avanti oltre quello che aveva deciso. La tenne un po’ addosso, sbottonata davanti – giocava con i polsini. Allora qualcosa in lei si spostò, in un modo che si sarebbe potuto definire laterale, e Jasper Gwyn sentì, per la prima volta, che Rebecca gli stava lasciando intravedere il proprio ritratto.

Quella notte uscì a camminare per le strade e lo fece per ore, senza sentire fatica. Notò che c’erano lavanderie che non chiudevano mai, e registrò la cosa con una certa soddisfazione.