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di libertà questo crudel ch'i' accuso, ch'amaro viver m'à vòlto in dolce uso.
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Cercar m'à fatto deserti paesi, fiere et ladri rapaci, hispidi dumi, dure genti et costumi,
et ogni error che' pellegrini intrica, monti, valli, paludi et mari et fiumi, 55
mille lacciuoli in ogni parte tesi; e 'l verno in strani mesi,
con pericol presente et con fatica: né costui né quell'altra mia nemica ch'i' fuggía, mi lasciavan sol un punto; 60
onde, s'i' non son giunto
anzi tempo da morte acerba et dura, pietà celeste à cura
di mia salute non questo tiranno che del mio duol si pasce, et del mio danno.
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Poi che suo fui non ebbi hora tranquilla, né spero aver, et le mie notti il sonno sbandiro, et piú non ponno
per herbe o per incanti a sé ritrarlo.
Letteratura italiana Einaudi
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Francesco Petrarca - Il Canzoniere Per inganni et per forza è fatto donno 70
sovra miei spirti; et no sonò poi squilla, ov'io sia, in qualche villa,
ch'i' non l'udisse. Ei sa che 'l vero parlo: ché legno vecchio mai non róse tarlo come questi 'l mio core, in che s'annida, 75
et di morte lo sfida.
Quinci nascon le lagrime e i martiri, le parole e i sospiri,
di ch'io mi vo stancando, et forse altrui.
Giudica tu, che me conosci et lui. –
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Il mio adversario con agre rampogne comincia: – O donna, intendi l'altra parte, ché 'l vero, onde si parte
quest'ingrato, dirà senza defecto.
Questi in sua prima età fu dato a l'arte 85
da vender parolette, anzi menzogne; né par che si vergogne,
tolto da quella noia al mio dilecto, lamentarsi di me, che puro et netto, contra 'l desio, che spesso il suo mal vòle, 90
lui tenni, ond'or si dole,
in dolce vita, ch'ei miseria chiama: salito in qualche fama
solo per me, che 'l suo intellecto alzai ov'alzato per sé non fôra mai.
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Ei sa che 'l grande Atride et l'alto Achille, et Hanibàl al terren vostro amaro, et di tutti il piú chiaro
un altro et di vertute et di fortuna, com'a ciascun le sue stelle ordinaro, 100
lasciai cader in vil amor d'ancille: et a costui di mille
donne electe, excellenti, n'elessi una, Letteratura italiana Einaudi
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Francesco Petrarca - Il Canzoniere qual non si vedrà mai sotto la luna, benché Lucretia ritornasse a Roma; 105
et sí dolce ydïoma
le diedi, et un cantar tanto soave, che penser basso o grave
non poté mai durar dinanzi a lei.
Questi fur con costui li 'nganni mei.
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Questo fu il fel, questi li sdegni et l'ire, piú dolci assai che di null'altra il tutto.
Di bon seme mal frutto
mieto; et tal merito à chi 'ngrato serve.
Sí l'avea sotto l'ali mie condutto, 115
ch'a donne et cavalier piacea il suo dire; et sí alto salire
i''l feci, che tra' caldi ingegni ferve il suo nome et de' suoi detti conserve si fanno con diletto in alcun loco; 120
ch'or saria forse un roco