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Letteratura italiana Einaudi
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Francesco Petrarca - Il Canzoniere 102
Cesare, poi che 'l traditor d'Egitto li fece il don de l'onorata testa, celando l'allegrezza manifesta, pianse per gli occhi fuor sí come è scritto; 4
et Hanibàl, quando a l'imperio afflitto vide farsi Fortuna sí molesta, rise fra gente lagrimosa et mesta per isfogare il suo acerbo despitto.
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Et cosí aven che l'animo ciascuna sua passïon sotto 'l contrario manto ricopre co la vista or chiara or bruna: 11
però, s'alcuna volta io rido o canto, facciol, perch'i' non ò se non quest'una via da celare il mio angoscioso pianto.
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Letteratura italiana Einaudi
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Francesco Petrarca - Il Canzoniere 103
Vinse Hanibàl, et non seppe usar poi ben la vittorïosa sua ventura: però, signor mio caro, aggiate cura, che similmente non avegna a voi.
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L'orsa, rabbiosa per gli orsacchi suoi, che trovaron di maggio aspra pastura, rode sé dentro, e i denti et l'unghie endura per vendicar suoi danni sopra noi.
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Mentre 'l novo dolor dunque l'accora, non riponete l'onorata spada, anzi seguite là dove vi chiama 11
vostra fortuna dritto per la strada che vi può dar, dopo la morte anchora mille et mille anni, al mondo honor et fama.
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Letteratura italiana Einaudi
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Francesco Petrarca - Il Canzoniere 104
L'aspectata vertù, che 'n voi fioriva quando Amor cominciò darvi bataglia, produce or frutto, che quel fiore aguaglia, et che mia speme fa venire a riva.
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Però mi dice il cor ch'io in carte scriva cosa, onde 'l vostro nome in pregio saglia, ché 'n nulla parte sí saldo s'intaglia per far di marmo una persona viva.
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Credete voi che Cesare o Marcello o Paolo od Affrican fossin cotali per incude già mai né per martello?
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Pandolfo mio, quest'opere son frali a ll lungo andar, ma 'l nostro studio è quello che fa per fama gli uomini immortali.
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Letteratura italiana Einaudi
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Francesco Petrarca - Il Canzoniere 105
Mai non vo' piú cantar com'io soleva, ch'altri no m'intendeva, ond'ebbi scorno; et puossi in bel soggiorno esser molesto.
Il sempre sospirar nulla releva; già su per l'Alpi neva d'ogn' 'ntorno; 5
et è già presso al giorno: ond'io son desto.
Un acto dolce honesto è gentil cosa; et in donna amorosa anchor m'aggrada, che 'n vista vada altera et disdegnosa, non superba et ritrosa:
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Amor regge suo imperio senza spada.
Chi smarrita à la strada, torni indietro; chi non à albergo, posisi in sul verde; chi non à l'auro, o 'l perde, spenga la sete sua con un bel vetro.
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I'die' in guarda a san Pietro; or non piú, no: intendami chi pò, ch'i' m'intend'io.
Grave soma è un mal fio a mantenerlo: quando posso mi spetro, et sol mi sto.
Fetonte odo che 'n Po cadde, et morío; 20
et già di là dal rio passato è 'l merlo: deh, venite a vederlo. Or i' non voglio: non è gioco uno scoglio in mezzo l'onde, e 'ntra le fronde il visco. Assai mi doglio quando un soverchio orgoglio
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molte vertuti in bella donna asconde.
Alcun è che risponde a chi nol chiama; altri, chi 'il prega, si delegua et fugge; altri al ghiaccio si strugge; altri dí et notte la sua morte brama.