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Se da le proprie mani
questo n'avene, or chi fia che ne scampi?
Letteratura italiana Einaudi
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Francesco Petrarca - Il Canzoniere Ben provide Natura al nostro stato, quando de l'Alpi schermo
pose fra noi et la tedesca rabbia; 35
ma 'l desir cieco, e 'ncontr'al suo ben fermo, s'è poi tanto ingegnato,
ch'al corpo sano à procurato scabbia.
Or dentro ad una gabbia
fiere selvagge et mansüete gregge 40
s'annidan sí che sempre il miglior geme: et è questo del seme,
per piú dolor, del popol senza legge, al qual, come si legge,
Mario aperse sí 'l fianco,
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che memoria de l'opra ancho non langue, quando assetato et stanco
non piú bevve del fiume acqua che sangue.
Cesare taccio che per ogni piaggia fece l'erbe sanguigne
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di lor vene, ove 'l nostro ferro mise.
Or par, non so per che stelle maligne, che 'l cielo in odio n'aggia: vostra mercé, cui tanto si commise.
Vostre voglie divise
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guastan del mondo la piú bella parte.
Qual colpa, qual giudicio o qual destino fastidire il vicino
povero, et le fortune afflicte et sparte perseguire, e 'n disparte
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cercar gente et gradire,
che sparga 'l sangue et venda l'alma a prezzo?
Io parlo per ver dire,
non per odio d'altrui, né per disprezzo.
Né v'accorgete anchor per tante prove 65
del bavarico inganno
Letteratura italiana Einaudi
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Francesco Petrarca - Il Canzoniere ch'alzando il dito colla morte scherza?
Peggio è lo strazio, al mio parer, che 'l danno; ma 'l vostro sangue piove
piú largamente, ch'altr'ira vi sferza.
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Da la matina a terza
di voi pensate, et vederete come tien caro altrui che tien sé cosí vile.
Latin sangue gentile,
sgombra da te queste dannose some; 75
non far idolo un nome
vano senza soggetto:
ché 'l furor de lassú, gente ritrosa, vincerne d'intellecto,
peccato è nostro, et non natural cosa.
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Non è questo 'l terren ch'i' toccai pria?