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<<Poverino. Però: che gesto! In fondo era bravo; anche se un po’ rimbecillito. Me lo ricorderò per molto tempo... grazie a lui scoprii l’utilità dell’analisi. In tre anni di sedute, riuscì a convincermi che dormire con la luce accesa faceva consumare corrente. Ma era simpatico... addio dottore, addio...>>
<<FERMO Lì, NON TI MUOVERE! >>
<<Chi... chi è?>>
<<Non ti muovere! Non voltarti! Ho una pistola!>>
<<E basta! ‘Ste pistole mi stanno annoiando!>>
<<Adesso ti annoio io per bene, lurido buffone!>>
<<Ehi! Ma... questa voce, sei Ugo!>>
<<Bravo, mi hai riconosciuto... GIRATI!>>
<<Ugo ma... ma come ti sei ridotto? Sei ingrassato, sembri un vecchio!>>
<<Ti piace come m’hai ridotto? M’hai rovinato la vita, bastardo! Da quando successe quel fatto nessuno venne più in palestra... e fallì nel giro di pochi mesi! La voce si sparse e nessuno mi volle più come istruttore. Cominciai a bere, e tutto intorno a me crollò come un castello di carte! Ora sono un fallito! Ed è tutta colpa tua! Mi rubasti la vita, e soprattutto l’amore!>>
<<Ma no, che dici “Ughino”? Io non ti ho rubato ni... niente, e Sara, se ti può consolare, se mi rincontra come minimo m’ammazza...>>
<<Le risparmierò io la fatica! Preparati a morire lurido cane!!!>>
<<Ugo aspetta! Io posso dirti che... che...>>
<<Risparmia le scuse per convincere San Pietro a non mandarti all’inferno... bestia!>>
<<Ma no aspe...>>
BANG!... BANG!... BANG! BANG! BANG!
<<Muori! Crepa! E ora... addio vita di merda!>>
BANG!
Fumo... Luci... Tutto è distorto... Bui improvvisi e lampi di luce...
<<Ohi! Che mal di testa, ma, dove... dove sono?>>
<<Benvenuto Orazio! Finalmente ci ritroviamo!>>
<<AH! LA MORTE! ODDIO! AIUTO! NO! TI PREGO NON FARMI DEL MALE...>>
<<Per anni mi hai preso alla berlina nei tuoi sogni! Mi sfasciasti il mio orologio preferito ed ora? Che bello vederti tremante al mio cospetto! Ti hanno crivellato di colpi lo sai?>>
<<Ah sì? Eh già... Oh mamma! Penso che per un po’ andrò ad orinare con molti dolori...>>
<<Peccato però; purtroppo non sei morto!>>
<<Ma va? E io che non ci speravo più... ma guarda! Beh, suppongo che debba tornare indietro... io la saluto! Mi stringe la mano? No eh? Va beh, salve...>>
<<Dove stai andando?>>
<<Aveva detto che...>>
<<Devo restituirti la tua anima... te l’avevo strappata. Ma m’hanno visto che sei vivo... eccotela!>>
<<Ehi! Tu sei la mia anima?>>
<<Eh sì eh.>>
<<Cavolo come mi somigli... sei proprio uguale.>>
<<Io sono quella vocetta che ti parla quando stai facendo delle cazzate, e a cui tu non dai mai retta.>>
<<Ah sì? Sei tu? E già! Ma come che non ti fai mai sentire quando bisogna prendere decisioni importanti?>>
<<Ma sei tu che non riesci a sentirmi... dovresti...>>
<<VOLETE DEL TÈ E DEI BISCOTTI PER CASO? Levatevi dai piedi tutti e due!>>
<<E come facciamo?>>
<<Non ti preoccupare Orazio; ti sveglierai insieme alla tua ritrovata metà in un letto d’ospedale! E la degenza, posso garantirti, sarà lunga e molto dolorosa, perché t’hanno fatto proprio male! A presto caro Orazio...>>
<<Fai pure con calma. (Sai che ti dico anima mia?)>>
<<(Cosa?)>>
<<(Che tra la vita e la morte... preferisco non perdere i capelli!)>>
<<(Saggio, molto saggio...)>>
Luci... Bagliori... Lampi.
<<AAAAAHIA! CHE MALE! CHE MALE, AHIA!>>
<<PRESTO, PRESTO DOTTORE; IL N° 21 SI è RISVEGLIATO!>>
<<MIO DIO! MA COME HA FATTO? è UN MIRACOLO! INFERMIERA, TAMPONI LE FERITE!>>
<<AAAAAH CHE DOLORE... Oh com’è carina infermiera come si chiama?>>
<<MA PERCHé NON PENSA ALLA SUA SALUTE INVECE DI FARE IL GALLETTO?>>
<<Questo me l’hanno già detto... me l’hanno già detto...>