77780.fb2 Le avventure di Orazio Scattini - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 16

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<<Di che si tratta? Se è lecito chiedere?>>

<<Della Basilica di Assisi!>>

<<Ah!>>

<<Mi hanno chiesto di mandare lì il nostro materiale migliore e una persona di massimo credito. Questa, dovrà insegnare ai frati francescani le tecniche di pulizia, con cui la nostra ditta, è diventata famosa in tutto il mondo. Ciò mi permet­terà, uno: di rimediare il fattaccio; due: di riconquistarmi la fiducia del por­porato; tre: di raggiungere sempre di più il mio sogno... San Pietro! Oh, già vedo i miei de­tersivi che scorrono sulle sante mattonelle di marmo nel luogo simbolo della chiesa cattolica... le mie ramazze che s’incuneano discrete nelle stanze del vaticano... sino su... sempre più su... nella dimora del Papa! Oh Dio, per­dona il mio ardire: sono solo un uomo!>>

<<Ehm, senta, io non penso di essere adatto per questa crociata, e poi l’ha detto lei: sono un mollaccione! Lasciamo perdere, eh? Le trasferte per me sono sempre un peso anzi, se non le dispiace, vorrei tornare a pulire le fer­mate degli au­tobus...>>

<<Scordatelo Scattini! Troppo comodo! Effettivamente potrei mandare ad Assisi una persona di mia fiducia... oppure andarci io stesso... ma voglio darti una responsabilità! Partirai domani con il treno delle quattro di mattina! E tra sessantatré giorni esatti ci sarò io, lì, a vedere come hai svolto i lavori insieme ai frati e... attento: personalmente andrò dal primo che mi capita a chiedergli l’esatta composizione chimica del liquido per la pulizia del water, e se non mi saprà rispondere... manderò in fallimento la mia ditta spedendo ad ogni azienda del globo una lettera di diffida nei tuoi confronti dimodoché nessuno sulla faccia della terra vorrà averti a lavorare con lui! Questa volta ti ho in pu­gno, e godrò come un pazzo a vederti cadere nel baratro della miseria! AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH!!!>>II.             Le lezioni

Al rogo! Al rogo! Ecco dove a mio zio piacerebbe mandarmi. Fossimo nel medioevo, avrebbe già arrostito il mio deretano dietro ad un mucchio di risate. E non vede l’ora di arri­va­re ad Assisi per accendere la sua miccia! Insegnare le tecniche di pulizia... io? Che amma­la­pena so come si usa lo spazzolino da denti! Ricordo ancora anni fa le lezioni che teneva quell’inva­sato sulla costruzione delle ramazze, composizione di detersivi e altre diavolerie del gene­re. Per lui l’azienda è stata sempre come una specie di setta religiosa! Obbligava i nuovi operai, ap­pena as­sunti, me compreso, a seguire un corso intensivo di preparazione di novanta giorni a paga dimezzata, sette giorni su sette, diciotto ore al giorno! Egli stesso fungeva da insegnante! Si co­minciava alle tre di mattina spaccate! I corsi si svolgevano in un sotterraneo umido, fatto sca­vare appositamente sotto i magazzini della ditta; un fitto andiri­vieni di strettissimi cunicoli che facevano da cornice ad un ambiente cupo e tetro, illu­mi­nato solo da candele e torce a mu­ro. E dopo quattro ore di preghiere al santo protettore dei netturbini cominciava la predica!

<<Il mondo è una pozza! Un liquame schifoso che avanza sempre di più! E cosa stiamo rischiando? Stiamo rischiando di venire sommersi! Sommersi da una schiuma pu­trida che gli uomini contribuiscono a creare! Fatta di rifiuti! Di scarichi fo­gnari! Di vizi di una società capitalista, che getta gli scarti del suo benessere come se fossero grandi contenitori trasparenti di merendine! Dove stiamo andando? Cosa troveranno i nostri figli? Una foresta! Una foresta fatta di monumentali inceneritori di ri­fiuti! E quando al cielo alzeranno le loro in­nocenti testoline, ci saranno nubi perenni a salutarli! Nubi che non fa­ranno capire la dif­ferenza fra il giorno e la notte! E vivranno al massimo sino a trent’anni! Tra i dolori e gli spasmi di malattie incurabili! In un futuro cupo e grigio, perderanno sentimenti e co­scienza, e il caos regnerà sovrano! Forse, un domani, si troverà rimedio per le malattie oggi incurabili. Ma die­tro alla porta ci sarà sempre un nuovo morbo pronto ad appestarci! A ren­dere la nostra vita piena di paure e incertezze! Nelle nostre cantine esistono miliardi di virus e germi creati da noi stessi, pronti a saltarci addosso per di­sgregare le nostre stesse esistenze! Sotto ad ogni letto, nei meandri di ogni angolo buio, c’è un brulicare nervoso di mi­nuscole vite, che non vedono l’ora di eliminare noi uomini dalla terra, per sostituirci in un nuovo regime! Questo è il futuro! Il futuro se non ci fossimo noi: “Gli Operatori Ecologici”!>>

Il sottoscritto riusciva ad infilarsi sempre tra le ultime file e si sparava delle abbioccatone tre­mende! Riuscivo oramai a dormire in tutte le posizioni: seduto, inginocchiato, addirittura in piedi! Una volta però, fui clamorosamente beccato! Mio zio era diventato sospettoso; e mi mi­se ad ascoltare le prediche nella primissima fila in centro. Trovandomi in quella situazione, riuscì a svilup­pare una tecnica che mi permetteva di modificare la rifrazione della luce nelle mie cornee, creandomi così un buio fittizio! Ciò mi permetteva di dormire tranquillamente con gli occhi perfettamente aperti (preoccupandomi prima, di assumere un’espressione d’interesse per non destare sospetti!).

Ricordo solo uno sberlone di micidiale potenza in pieno volto!

<<Scattini!!! Tu dormi!>>

<<Ma no zio... cosa dici? Ti giuro che ho seguito tutto...>>, gli dicevo mentre il sangue mi colava vergognosamente dal naso.

<<Non chiamarmi zio!>>, urlò impazzito. <<Io non sono più un tuo parente! Mi spacco in quattro per inse­gnare il lavoro ad una persona che in futuro dovrebbe prendere le redini di quest’azienda! E invece mi sono illuso! Sei un mollaccione! Un lurido schifoso rifiuto di fogna puzzolente! Ma come diavolo fai a dormire con gli occhi aperti?>>

<<Se vuoi te lo insegno...>>

<<Vergogna! Ignominia! Se solo penso che c’è il sangue degli Scattini nelle tue vene... mi hai messo in ridicolo di fronte a tutti i tuoi compagni... quindi, ora, devo punirti!>>

<<Eeeh va bene; andiamo a pregare sui ceci...>>

<<Troppo facile sui ceci... stavolta... SULLE NOCI!!!>>

E per un mese intero pagai quell’innocente dormita con linciaggi morali:

<<Scattini!!! Tu sei un maiale! E i maiali devono mangiare cibo da maiali! Quindi da oggi in poi non ti sederai più a tavola con noi! Ma, se vorrai nu­trirti, dovrai sfamarti per terra! Dentro quel catino di terracotta! E ti gu­sterai tutti i nostri avanzi!>>

E maltrattamenti fisici:

<<Avanti, in ginocchio sull’acido!!! Così impari a non saltare come una molla quando pronunzio il tuo nome! Avanti tu, legagli le mani! Su, cosa aspettate voi? Frustate! Frustate! Sì, così! Più forte...>>

<<(Orazio, perdonaci ma noi...)>>

<<(Non vi preoccupate ragazzi, state facendo solo il vostro dovere...)>>

<<Silenzio!!! Cos’è questo ciarlare? E tu, con quel secchio d’acqua salata, vieni qua, versaglielo sulla schiena! Sì, così! Ancora! Ancora!!!>>

Ogni giorno, a terra, stremato e dolorante.

<<E sei fortunato Scattini che ci troviamo ancora dentro una società che si de­finisce civile, altrimenti non avrei esitato a cospargerti di petrolio per poi darti fuoco!!!>>III.         Il viaggio

Stazione ferroviaria. Venerdì mattina, ore 3 e 35 min.

<<Un biglietto per Assisi, signorina.>>

<<Sola andata?>>

<<Speriamo di no!>>

<<Allora? Prima o seconda classe?>>

<<Oh mi scusi: sola andata, seconda... anzi no! Prima classe! Avete un posto libero nei Wagon-lit?>>

<<Ora controllo; è fortunato: letto singolo. Gradisce la colazione in ca­mera?>>

<<Certo, con giornali, tripli croissant e diffusione sonora... tanto, mica pago io? Addebiti tutto a questo numero di conto, queste sono le mie credenziali... sa, siamo un’importante multinazionale, io sono un dirigente!>>

<<Da come è vestito non si direbbe!>>

<<Già, ha ragione! La prossima volta devo preoccuparmi di mettere calzini dello stesso colore... sa, vivo da solo... e lei?>>

<<Guardi che non fa in tempo signor...>>, disse buttando l’occhio sui miei documenti <<Scattini! Perderà il treno...>>

<<Ha ragione signorina. Ma per favore, la prego, mi chiami solo Orazio...>>

<<Va bene... Orazio>>, disse regalandomi un sorriso.

<<Ci vediamo al mio ritorno. E se andranno bene gli affari, con la mia gratifica, la porterò a mangiare nel locale più esclusivo della città!>>

<<Davvero?>>

<<Certo, io mantengo sempre le promesse!>>

<<Lei è una persona molto gioviale; la sua ragazza deve essere molto orgogliosa di lei...>>

<<Accuso e ringrazio ma, mi spiace contraddirla: io non ho la ragazza! E lei?>>

<<Eeeh sono già occupata, e ho un ragazzo molto geloso!>>

<<Per lei, sono pronto ad affrontare anche un duello all’ultimo sangue!>>

<<è proprio un tipo simpatico!>>

<<Arrivederci signorina.>>

<<Arrivederci Orazio.>>

Wagon-lit. Ore 4 e 5 min.