77780.fb2 Le avventure di Orazio Scattini - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 25

Le avventure di Orazio Scattini - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 25

<<Sei venuto finalmente. Vuol dire che le mie preghiere sono state esaudite?>>

<<No Grazia. Le tue suppliche non possono ricevere compimento.>>

<<Allora io, non ho più un motivo per restare in vita.>>

<<Infatti, sono venuto per scortarti nel regno dei cieli... alzati!>>

Con le spalle ancora rivolte a quella voce la giovane si alzò e, subito, alla sua bocca, venne sistemato un fazzoletto imbevuto di chissà quale sostanza. Le braccia forti di quel­l’om­bra la sorressero dalla caduta e, sollevata sulle braccia ora, veniva portata fuori.

Cortile dell’Eremo. Mattina, ore 5 e 41.

La pioggia continuava a scendere fitta. Una donna in vestaglia vagava nervosa sotto il porti­cato.

<<Grazia! Grazia, dove sei?>> chiamava con insistenza Donna Valeria. <<Dove sei piccina mia... dove?>>

D’un tratto, un terribile presentimento l’assalì.

<<MAIALEEE!!!>> Urlò scaraventandosi come una pazza contro la mia stanza.

Ricordo solo che fui travolto sul letto da una porta di circa trecento chili!

<<Dove hai messo il mio tesoro, dove? Melmoso suino!!!>> sbraitò con le unghie strette al mio collo. <<Dove hai portato coi tuoi piedi caprini la mia bambina, eh? Hai abusato della sua innocenza e voluttà e poi l’hai uccisa, vero? Parla lurida bestia!!!>>

<<Ma che dice Donna Valeria: io non so niente...>> le dicevo a strozzato con un esile filo di voce.

Intanto, le urla di Valeria si fecero sentire per tutto l’eremo; e la mano pesante di frate Oron­zo mi salvò da una morte certa per soffocamento.

<<Lasciatemi! Lo voglio spolpare vivo!!!>> gridava scalciando come un puledro.

<<Che succede qui?>> domandò imperioso frate Luigi.

<<Questo cane ha tolto la vita alla mia piccina!!!>>

<<La smetta Donna Valeria con queste accuse!>> disse frate Emanuele accorso insieme agli altri.

<<E chi lo dice che sono solo accuse?>> sentenziò frate Luigi. <<Guardate sul suo letto!>>

<<è pieno di capelli!>> dicevano in coro i frati. <<E sono pure biondi! Lì, sul cu­sci­no... bontà divina! Ma ci sono macchie di sangue!>>

<<Un attimo: io non capisco... ma che succede?>> esclamai stupefatto.

<<Osi pure ostentare meraviglia?>>

Donna Valeria sgusciò dalle braccia di frate Oronzo e si avventò a mani aperte sul mio volto. Il colpo dell’impatto si sentì per tutta la provincia. Ci vollero undici persone per to­glie­rmela di dosso. Mi provocò tanti di quei graffi che, sulle mie guance, ci si poteva gio­carci a tris!

<<Orazio! Allora: come spieghi i capelli? E il sangue?>> accusò frate Luigi.

<<Non lo so. Per tutta la notte ho dormito come un sasso!>>

<<Al nostro Orazio succede spesso di compiere atti osceni e poi non ricordarsi nulla...>> diceva frate Luigi rivolto agli altri. <<Vero? Od osi negarlo?>>

<<Ma io...>>

<<Osi forse negare che da ormai diverse settimane tu con molti frati sciagurati, ti trattieni in partite a carte che durano sino a notte inoltrata ove, insieme con loro, be­vi e cialtroni per ore ed ore?>>

<<Non lo nego, voglio dire che...>>

<<Io voglio dire che quest’ateo miscredente s’è nuovamente imbottito ad iosa di alcool e poi, mosso dall’empietà, si è diretto nella notte nella dimora della povera Grazia promettendole ore lascive e lussuriose! Ella, essendo donna, quindi debole di carne, l’ha seguito accecata dalla visione di esperienze peccaminose! Poi, questo essere deviato, dopo aver abusato ignobilmente della fanciulla, ha voluto spingerla anche in pratiche libidinose contro na­tura! La povera Grazia, rendendosi conto, ma oramai lorda di peccato, si è sottratta alle sue lerce carezze ed egli, offuscato dall’ira del rifiuto e dai litri di vino, l’ha ripetu­tamente percossa sino a provocarle ferite e chissà: arrivando persino ad uc­ciderla!!!>>

<<Ma cosa dice?! Lei è pazzo!!! Io non mi sono mosso da qui!!!>>

<<Sono pazzo?!>> urlò carico di odio. <<E allora difenditi da tutto questo! Nega di aver vagato com­pletamente nudo per il cortile, nega di aver scioccato a vita una ragazzina, nega di provare dell’attenzione per la figlia di Donna Valeria... nega!!! Avanti: stiamo aspettando!!!>>

<<Io nego solo di provare attenzione per la figlia di Donna Valeria... io... io credo... credo di amarla!>>

<<Tu non sai neanche cosa sia l’amore!>> disse sprezzante. <<E presto noi tutti faremo un favore al­l’umanità regalandoti, con la nostra testimonianza un carcere a vita! O voi volete difenderlo anche davanti ai fatti?>>

Nessuno fiatò.

<<Bene! Che la giustizia dello stato e quella divina, facciano il loro corso!>>

Rimasi in piedi. Senza fiato. Raggelato da tutti quei macchinosi eventi che, chissà chi, aveva montato so­pra di me.XIV.      Il gioco si svela

In un casolare non lontano dall’Eremo. Mattina, ore 6 e 11 min.

<<Vittoria!!! C’è l’abbiamo fatta!>> mio zio, insieme con Ugo, si rallegrava di ciò che era successo. <<Grazie a quel frate e a Donna Valeria, finalmente, ora, non trovando più la ragazza, ac­cu­seranno mio nipote di omicidio, rapimento, abusi e chissà che altro! Ma guardala com’è tenera...>> disse rivolto a Grazia. <<...completamente assente. E proprio la persona che a chiunque piacerebbe avere prigioniera!>>

Ugo la fissava attento. Lei se ne stava seduta su una cassa da frutta, completamente bagnata e sporca di fanghiglia sino ai capelli. Era assorta, la testa piegata di lato e sembrava che non le importasse nulla di quello che stava succedendo.

<<è bellissima!>>, osservò Ugo.

<<Sì, è vero! è proprio sprecata per Orazio.>>

Ugo la guardava ipnotizzato. Era diverso. Il suo volto era completamente coperto da bende e, un ciuffo di capelli, gli usciva dalle pieghe di queste, in alto. Pareva ancora più monumen­tale e orrido.

<<Se ella resta in vita, sarà per noi una minaccia perenne>>, sentenziò Ugo, freddo.

<<Ma cosa farfugli? Cosa vuoi che facciamo? Non vedi che è poco più di un vege­tale? E poi la madre e il frate sono dalla nostra parte, non rischiamo nulla...>>

<<Sì, ma noi non abbiamo vinto niente se lei continua a respirare. Orazio sì, andrà in galera, ma con l’animo innocente, con la coscienza pulita... e non è quello che voglio! Lui deve pentirsi di essere nato, deve pentirsi di respirare, deve pentirsi di amare qualcuno, non deve più permettersi di provare nessun sen­timento, perché io voglio essere lì a strapparglieli tutti! L’amore che lui prova per le persone deve generare morte, altrimenti queste non sono vendette, sono buf­fonate!>>

<<Ma che dici? Vuoi veramente ammazzare qualcuno? Ma sei pazzo!>>

<<Sì, sono pazzo, e allora?>>, Ugo l’afferrò dal collo e lo sollevò per aria. <<Non è forse tutto il mondo governato da pazzi? E quando uno si sente re, il vero pazzo è colui che vuol togliergli il trono!>>

<<Ma cosa vaneggi, lasciami!>>, urlava strozzato. <<è questo il tuo ringraziamento? Io t’ho ridato un’identità, una nuova vita... una nuova forza! Ora più nessuno potrà rico­no­scerti! E tu mi compensi così?>>

<<Farò di meglio: ti regalerò la pace eterna!>>