77780.fb2 Le avventure di Orazio Scattini - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 37

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<<Con i computer che compri al supermercato ci metti un secolo! Ma non coi miei!>>, e non appena finì di pronunciare quelle parole, il nome della suora ricomparve. <<Guarda-guarda! “La leggenda di Suor Assoluta”, nel libro “I Misteri del Santo Graal”. Il Santo Graal? Che vuol dire?>>

<<Non è il bicchiere dove Gesù bevve nell’ultima cena?>>

<<Lo so che è quello, ma cosa centra col tuo sogno...>>

<<Puoi vedere se c’è il brano che parla di lei?>>

<<Controllo, un attimo... ecco: “La leggenda di Suor Assoluta, la religiosa ultracentenaria”.>

“Una delle ipotesi più accreditate su chi avesse posseduto la mappa del luogo ove si trova il calice di Cristo è senza dubbio, quella di Suor Assoluta. Si dice, in alcuni scritti del 1300, che un cavaliere cacciato dalla sua casata, andò a cercare in Terrasanta la coppa benedetta per divenire invincibile e vendicarsi dei suoi nemici. La cercò per più di trent’anni. L’idea di poter dissetare le sue brame col Graal lo rese quasi pazzo, lottò con tutto e con tutti; si narra che trucidò tutti coloro che osarono ostacolarlo. Ma un giorno, pentito del sangue sparso inutilmente, pianse per un anno intero e restituì tutto quello che aveva saccheggiato nel suo lungo cammino ai legittimi proprietari. E una notte, Gesù, mosso a compassione per il suo gesto, gli si rivelò innanzi:

<<Guglielmo da Roccamarcia, ascoltami!>>

<<Chi mi desta?>>

<<Sono il tuo Signore Gesù Cristo!>>

<<Lo Figlio di Dio! At codesta ora...?>>

<<Io sono molto adirato con te; mi hai riempito i cieli di musulmani che ora non fanno altro che canzonarmi dalla mattina alla sera!>>

<<Impetro pietà o meu Sactissimo Signore.>>

<<Non fa niente, ti ho già perdonato. Il tuo rimpianto per le efferatezze delle tue gesta è giunto sino a me e m’ha toccato il cuore. E ho deciso di premiarti!>>

<<Oh Signore, puoto diceres alloram che avirò codello feudo che l’averet semper bramato. Con lo castello at 4 bastioni et la corte di vergini allo mio fianco, ad accudirmi et a farmi lo bagno nello bianco latte?>>

<<Veramente io... volevo dirti dove si trovava il Santo Graal...>>

<<Ah si... chiedo venia, va bene lo stesso.>>

<<Hai carta e penna?>>

<<Mi esser seccato tutto l’inchiostro Jesus... ma, tempo!>>

Il cavaliere con noncuranza, si cavò tutti e due gli occhi e, col il sangue che sgorgava dalle orbite co­minciò a scrivere.

<<Abla, oh mio Signore...>>

<<Ma... Guglielmo, perché hai fatto quel gesto?>>

<<Meus Cristus, li miei occhi aviano viduto troppo lo sangue, tanto che oramai, tutto lo mi si presentava innanzi con lo aspetto di uno rosso morte. Anche la tua sanctissima figura. Et codesto io non lo puoto permettere ma, se non averet ap­prezzato il gesto tu, me li puoti anche riattaccare...>>

<<Apprezzo e onoro il gesto!>>

<<Ah!>>

<<Ora scrivi!>>

<<Sì...>>

Il cavaliere scrisse minuziosamente ciò che Cristo in persona gli dettava e poi, quando il si­gnore svanì, serrò il segreto all’interno del suo pendaglio che aveva la forma del Sacro Cuore di Gesù! Intanto, l’oramai orbo cavaliere, mentre faceva ritorno alla sua terra natia venne assalito in una pineta da dei predoni. Erano trentasei! Ma nonostante fosse ciecato riuscì a squartarli e a de­capitarli tutti! Ma, purtroppo, proprio mentre si accingeva ad aprire la pancia dell’ultimo bandito, una pigna di ventotto chili si staccò da un ramo e, fischiando, percorse undici metri in pic­chiata sino alla testa del cavaliere. Quel giorno fu chiamato dagli abitanti della valle “Il Giorno del Tamburo”, perché il suono dell’impatto si sentì nitido per un raggio di duecento chi­lometri! Una piccola fanciulla, che abitava in un casolare non lontano dalla pineta, al senti­re il boato si alzò secca dal letto.

<<Mater, cos’erat?>>

<<Sancti nubis! Et Jesus Cristis chet romboa sut la vallet nostram! Priestus! Scappiamot in riva at lo fliume.>>

Ma la piccola, mentre la mamma era in preda al terrore, già si era dileguata a cercare la natura di quel suono. E una volta giunta dinanzi al cieco cavaliere che giaceva stremato a terra, disse:

<<Fossi stato tu a generare codello suono?>>

<<Oh stridulat voce de virgulta... come vurria chet lo suono fosse stato lo di cannone ot di chiasso intestinale ma, in veritatis, et lo demonio che avet cozzato la malapigna sulla mia crapa. Et io, ora, muoiom. Con lo mio arcano mistero at la predonia di ladri furfantis et scippatoris.>>

<<Quale è lo tuo mistero?>>

<<Bambinam? Tu lo preghi lo Signore?>>

<<Semper!>>

<<Et allora piglia! Codesto et lo sactissimo segreto! Custodiscilo tuum. Entra in a uno convento e serra con tico la mappa dello calice benedetto. Io, ora, muoiom!>>

Il valoroso cavaliere consegnò la collana alla bambina stringendola con tutta la forza della sua fede per l’ultima volta poi, spirò tra le braccia della fanciulla che senza attendere l’età della ragione si serrò in un convento e lì passò... centinaia di anni! E proprio in questo con­vento, che col tempo era divenuto un brefotrofio femminile, ella morì come Suor Assoluta, portando con sé il mistero del calice di Cristo. Si narra comunque, che solo chi possedeva la fede di un santo avrebbe potuto aprire il pendente. Per quanto riguarda i poteri che può acquisire chi possiede il Graal un antico scritto rivela: “...chi riuscirà a posare le labbra dove ha bevuto il Figlio di Dio e dove il suo san­gue fu raccolto sarà un pericolo per tutta l’umanità”.! Effettivamente un oggetto che è entrato così intimamente in contatto con il figlio del creatore, acquisisce un’energia potenziale che non si spegnerà mai nei secoli dei secoli. Verità o semplici credenze? Lo scopriremo soltanto quando qualcuno riuscirà a trovarlo.

<<Incredibile...>>, dicevo sconvolto <<il pendaglio, la suora... è tutto vero... mio Dio...>>

<<Ma Suor Assoluta non morì con il segreto; lo consegnò alla ragazzina che ti sei sognato. E poi chi sarebbe questa Valeria che la bambina nomina nel tuo sogno... conosci una qualcuna che si chiama così?>>

<<Beh... sì, ma non credo che...>>

<<Presto, non perdiamo tempo! Sai il suo cognome?>>

<<Si chiama Donna Valeria.>>

<<Donna Valeria? Ma che razza di nome...>>

Lucio, seguì le operazioni fatte in precedenza.

<<Ecco qui! Donna Valeria. 59 anni, nubile, capelli castani, eccetera, eccetera... ma guarda un po’: cresciuta nel brefotrofio femminile di Viù in Piemonte, crollato in seguito al deterioramento delle strutture portanti il 18 ottobre del 1943. Adottata in seguito da una famiglia americana, i Grant del Texas, ricchissimi petrolieri, morti in un incidente aereo nel 1958. Ritorna in Italia lo stesso anno e cambia il suo nome da Donna Grant a Donna Valeria.>>

Mentre Lucio proseguiva con la lettura il sangue nelle vene mi divenne gelido come ghiaccio.

<<Interessante!>>, proseguì <<Se quanto abbiamo letto è vero, ora quella matta potrebbe avere Santo Graal!>>

<<No, è impossibile! Sta chiusa in manicomio.>>

<<Non più! Qui dice che è uscita stamattina...>>

<<Oggi?! Se la conosco bene starà già scavando per portarlo alla luce, e la prima persona cui darà fuoco col pensiero sarà proprio il sottoscritto. Cos’è questo cicalino?>>