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<<Dicono che lo servi bene. Ma... ora, devo darti questo.>>
<<Cos’è? Un regalo? Ma è il vostro pendente non mi avevate mai permesso di toccarlo...>>
<<Aprilo!>>, intimò nervosa Donna Valeria e, senza alcuna fatica Grazia, fece rientrare la luce all’interno del ciondolo.
<<C’è un foglietto dentro, è per me?>>
<<NO! Questo è mio! è... lo scontrino del parcheggio! L’ho messo lì per non perderlo. Tienilo adesso il pendente è tuo!>>
<<Grazie madre ma... siete sicura che volete privarvene?!>>
<<Certo piccina, ora ho quello che volevo. Ancora una cosa prima, dimmi: a Orazio, ci pensi ancora?>>
<<Sempre madre!>>
<<Ma perché!?>>
<<Perché lui m’ha fatto conoscere anche l’altro amore, quello che si può provare per un uomo. E per questo gliene sarò sempre grata.>>
Donna Valeria, in preda ad un nodo al cuore, scoppiò a piangere.
<<Perché bambina mia, perché? Perché pensi ancora a quel demonio?>>
<<Ma no madre, Orazio non è un demonio, è un caro ragazzo con un cuore grandissimo. Vedete madre, io posso ritenermi fortunata: ho conosciuto l’amore per Orazio, e l’amore per Gesù. Questi due sentimenti messi insieme, mi riempiono di fede e mi fanno amare ancor di più tutta l’umanità! Sapete: alcune volte mi chiedo come avrebbe potuto essere la mia vita accanto a lui, magari con dei bambini...>>
<<Figliola strappa dalla mente questi pensieri!>>, urlò disperata Donna Valeria <<Quel porco t’avrebbe messo le mani addosso dalla mattina alla sera! Ma non capisci? Far figli richiede far prima del sesso! E tu devi restar pura... pura anche nei pensieri!>>
<<Ma madre, è una cosa naturale...>>
<<Ma quale natura e quale natura? Tu non puoi saperlo... tu non sai che cosa succede quando un uomo e una donna si uniscono... tutto il rispetto per Iddio svanisce e rimane solo la passione, la lussuria! Che schifo... che schifo!>>
<<Ma madre, allora voi, con mio padre?>>
<<Tuo padre non era quella persona di cui ti ho sempre parlato... non morì pugnalato da un protestante per render gloria a nostro Signore... era un animale! Un porco simile al tuo Orazio e una sera, abusò di me fuorviando i miei pensieri con l’alcool... ed io... quella notte... mi lasciai trasportare dalla passione e... e... no! No!>>, gridò strozzata nascondendosi il volto tra le mani.
<<Madre calmatevi... io non sapevo che...>>
<<Sì figliola, lo so. Ora vado a compiere un favore a tutta l’umanità e, soprattutto a te. Non sei ancora completa piccina mia. Devo farti dimenticare quella persona.>>
<<Madre, se parlate di Orazio, voi non ci riuscirete mai.>>
<<Non ti preoccupare... ora stringimi forte e ricorda: la tua mamma veglierà sempre sulla tua santità, sempre!>>XV. Trovata!
<<Eccola lì, sta uscendo dal monastero.>>
<<La seguo, la seguo...>>
<<Come facciamo a sapere se ha aperto il ciondolo?>>
<<Non lo so e... tra 11 minuti il satellite cambierà orbita!>>
<<Non c’è modo di fermarla?>>
<<Un modo ci sarebbe...>>
<<Quale?>>
<<Armare il satellite e lanciargli un raggio laser che la folgorerebbe all’istante!>>
<<Ucciderla?!>>
<<Mi hai chiesto tu un modo Orazio. Io te l’ho detto...>>
<<Non posso farlo. Non ce la farei mai... la fermerò quando ritorna! Guarda! Sta telefonando con un cellulare! Visualizza i numeri, dai!>>
<<Ci siamo, un attimo e ascolteremo la telefonata... ecco!>>
<<Pronto?>>, rispose una voce graziata. <<Agenzia di viaggi il Sacro Cuore.>>
<<Ernesto, deficiente! Sono Donna Valeria!>>
<<Signora Valeria! Oh! Ma dove si trova? La polizia è stata qui, ha fatto domande, i giornali scrivono che lei è un’assassina, gli affari crollano, sono rimasto solo... ma dove si trova?>>
<<Fregatene degli affari, idiota! E raggiungimi stanotte all’una alla stazione ma prima: contatta una ditta che si occupa di scavi.>>
<<Di che?!>>
<<Stolto cretino! Scavi! Scavi! Gente che scava sottoterra, di che pago bene, sbrigati! E trovami un posto dove possa nascondermi. Tornerò coi capelli corti e neri.>>
<<Sì capo, agli ordini.>>
Finita la telefonata.
<<Dunque...>>, dissi a Lucio <<tornerà qui! La raggiungerò e tenterò di fermarla!>>
<<Ma ci sarà anche il suo tirapiedi! Chiama la polizia.>>
<<Devo riavere quel ciondolo! L’ho promesso a quella ragazzina! Quale delle sue agenzie ha chiamato?>>
<<La filiale di piazza Pitagora!>>
<<E allora,>> dissi a me stesso <<andiamo prima a trovare questo Ernesto!>>XVI. Desidera?
<<Lei è il signor Ernesto?>>
Avevo dinanzi Ernesto Puppo, il direttore esecutivo dell’agenzia: “Il Sacro Cuore”. Un ometto sulla quarantina, calvo, occhiali a fondo di bicchiere, sguardo da beota e voce ed atteggiamenti da super checca! Ed io, coglievo la palla al balzo!