77780.fb2 Le avventure di Orazio Scattini - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 4

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NOOOOOOOOO!!! Perché... perché... perché... decise di prendere quelle male­dettissime lezioni di pianoforte... perché?

<<Ma Claudia, proprio quando possiamo stare un po’ soli prendi degli im­pegni?>>

<<(Orazio, l’orario della lezione l’avevo fissato prima che papà andasse via; e poi sai quanto odio spostare gli appuntamenti. Su! Non fare drammi, l’inse­gnante verrà qui, così vedrai i miei progressi.)>>

<<Io vorrei vederti progressivamente senza vestiti comunque... aspet­tiamo il ma­e­stro; a che ora arriva?>>

<<(Alle 3.)>>

Alle 2 e 58min. suonò il citofono, alle 2, 59min. 46sec. trillò il campanello, alle 2, 59min. 57sec. Clau­dia aprì la porta, alle 3 spaccate l’insegnante cominciò ad entrare, alle 3 e 16 il suo seno finì di oltre­passare la soglia e alle 3 e 18 era in casa! Quella non era una donna; era una fem­mina primi­tiva! Alla sua vista ebbi un’erezione talmente selvaggia che sfasciai il comodino stile Luigi XVI cui ero appoggiato!

<<(Lei è Olga.)>>

<<Molto... piacere, O... Orazio...>>

<<Orazio! Mio nonno si chiama Orazio: alleva maiali!>>

<<Noi Orazi siamo tutti maiali... cioè no! Che... che dico? Mi scusi... di si­curo suo nonno non è certo un suino, mi ri-scusi tanto...>>

<<Lei è molto simpatico>>, esclamò sorridendo.

<<Accuso e ringrazio!>>

<<Bene Claudia, vogliamo cominciare?>>

<<(Certo, accomodiamoci!)>>

<<Scusa, ma conosco poco il tuo linguaggio...>>

<<(Non fa niente.)>>

<<Ehm sì-sì,>> dissi <<Claudia non ci fa caso; lei è molto... molto...>>

E se ne andarono lasciandomi in salotto a parlare al vento. Ma che esemplare, che bellezza! Un fascino con­ta­dino, grezzo, rustico! Fiera, riempiva di carne tutto il vestito che aveva addosso: una notte con lei, e avrei perso 20 chili! Quei capelli lunghi e nerissimi, testimoni di una bellezza tutta latina, quegli occhi bui: scrigno di chissà quali misteri, quelle abbondanti grazie che rigo­gliose fiorivano su di lei... che fu­cina di peccati mi fi­gu­rava! Dovevo conoscerla! Dovevo parlarle! Dovevo toc­care i suoi seni!!! Poi, mi sarei mesta­mente strappato le mani per far sì che nulla venisse più a contatto con loro! Ero completa­mente im­pazzito! Rimanevo in cucina macchinando migliaia di subdoli piani per poterla conoscere senza far­mene accor­gere. Mi sentivo un verme, ma non me ne importava nulla! Fui beccato in cucina mentre mi spremevo le meningi...

<<(Orazio, cosa fai?)>>

<<Ehm... ni-niente!>>, esclamai scattando <<Pensavo alla mia esistenza... sai, è talmente misera che è tutta po­vera di ricordi...>>

<<(Non vieni a salutare Olga?)>>

<<E come no?>>

Senza farmelo ripetere mi fiondai in salotto.

<<Orazio, è stato un piacere!>>, disse Olga.

<<Per me di sicuro! E... com’è l’allieva? Si applica?>>

<<Promette proprio bene! Ma ora scappo. Claudia: a giovedì! Orazio: arrive­derci!>>

<<Contac... eeeh... con... tanto piacere, ciao!>>

E uscì da casa, lasciando nell’aria una pungente fragranza di sesso!

<<(Orazio, penso che tu abbia fatto colpo.)>>

<<Ma va, cosa dici: io? ...nooo, e poi per me esisti solo tu, lo sai!>>

Quanto facevo schifo!

<<Ma andiamo in cucina a bere qualcosa!>>

E il piano cominciava.

<<Claudia, non c’è più una goccia di ginger...>>

<<(Non è possibile... mamma ha detto di averne comprato sei bottiglie.)>>

<<Qui non ce né neanche una>>

Le avevo buttate tutte!

<<Sai che faccio? Scendo a comprartene un paio!>>

<<(Ma no, lascia stare...)>>

<<Figurati stella, per me è un piacere! La tua bibita preferita... eh! Torno su­bito!>>

Per arrivare il prima possibile mi buttai direttamente dalla tromba delle scale.

Dov’era? Dov’era? Eccola! Stava aprendo l’auto...

<<Olga! Olga! aspetti!>>

<<Orazio, che foga! Come mai qui?>>

<<Ehm... niente, sono sceso per una commissione, l’ho vista... e ho approfit­tato per risalu­tarla...>>

<<Ma che gentile: “cavalleria d’altri tempi!”.>>

<<Dove va di bello adesso?>>

<<Ho un'altra lezione e poi a casa.>>

<<Fa anche le... lezioni private a ca... casa sua?>>

<<Certo, perché?>>