77780.fb2 Le avventure di Orazio Scattini - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 41

Le avventure di Orazio Scattini - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 41

Nel giro di 20 secondi poi, una nebbia fittissima calò su tutta la stazione Ero schiacciato da quel vapore assillante e, campione mondiale dei claustrofobici quale sono, iniziai a dare evi­denti segni di squilibrio mentale. Ero intrappolato dentro la cabina poi, come se non bastasse, tornò la bambinetta del sogno.

<<Orazio.>>

<<Cosa... cosa c’è?>>, risposi con tangibili problemi alle vie respiratorie.

<<Orazio puoi andar via, Donna Valeria non ha con se il segreto del Santo Graal, mi sono sbagliata.>>

<<Sei sicura?>>, le dissi completamente blu in volto.

<<Certo Orazio. Ora farò un tunnel nella nebbia così potrai tornare a casa!>>

<<Oh Grazie... un altro minuto e io...>>

<<FERMO ORAZIO!!!>>, mi ordinò un’altra bambinetta del tutto simile all’altra. <<Costei è il demonio che ha preso le mie sembianze. Non darle ascolto!>>

<<Eh? Cosa?>>, oramai l’aria mi mancava in ogni dove e le mie pupille, capovolte, mi stavano guar­dando il cervello e, completamente paonazzo in volto, vomitai addosso alla prima bambina.

<<Maledetto Scattini! Che schifo!>>, gridò arrabbiatissima. <<Tornerò a scorticarti vivo te lo garantisco!>>, e poi, tramutatasi in una lingua di fuoco, svanì.

<<Bravo Orazio, hai cacciato il demonio!>>, esclamò felice la ragazzina.

<<Sì però adesso togli questa nebbia... lei si è beccata gli spaghetti al ragù per te sta salendo la bistecca ai ferri con contorno di patate al cartoccio.>>

La nebbia svanì.

<<Prima di andare Orazio, devo dirti la verità su Donna Valeria. Devi sapere con chi ti stai scontrando!>>

La bimba mi narrò tutte le malefatte di Donna Valeria: l’ultimo giorno al brefotrofio, l’incidente dei suoi genitori, l’assassinio di Orazio Strauss... poi, la piccola svanì! E, di colpo, mi trovai davanti Amilcare Grotto, barbone novantenne, che mi fissava incuriosito.

<<Salve...>>, salutai imbarazzato <<è già arrivato il treno da Pescara? Era in ritardo di trenta minuti...>>

<<Il mio è in ritardo da settant’anni!>>, mi rispose secco continuando ad accarezzare la sua lunga e riccia barba grigia.

Guardai la mia inseparabile cipolla: erano la due meno un quarto. Il treno era arrivato da un pezzo! Furtivo sbirciai fuori dalla cabina e, in centro all’atrio, vi era una persona sola... a scanso di equivoci proprio Donna Valeria, che attendeva trepidante il suo delicato galoppino. Chetichellamente, mi diressi alle sue spalle.

<<Nuovo look Donna Valeria...>>, esordii alle sue spalle <<la fa più giovane di circa 20 minuti!>>

<<Scattini! Dunque il demonio è arrivato prima!>>

<<è lei il demonio Valeria! Mi consegni la mappa del Graal altrimenti sulla terra non ci saranno più case... chiese... scuole... puntate di Star Trek da guardare... solo i fuochi eterni e le fiamme dell’inferno!>>

<<Non mi catechizzare con le tue fantasie da stregone, pagliaccio! Tu porterai ciò sulla terra, non io! Io devo difendere tutta l’umanità dalle tue corna demo­niache!>>

<<La smetta Donna Valeria! Ma si rende conto di ciò che succederà se lei riuscirà a portare a compimento i suoi intenti? L’energia del Graal possiede una forza devastante senza padroni. Se lei arriverà a controllarlo solo il male vedrà la luce dai suoi fini, glielo garantisco!>>

<<Ma cosa garantisci tu!>>, disse facendomi volare in terra con un pesante schiaffo di manrovescio. <<Tu non sei più in grado di formulare nulla... bestia! A breve ti renderò una innocua massa informe di carne ed ora... AIUTO!!! AIUTO!!! QUEST’UOMO MI VUOLE VIOLENTARE!!!>>

Non feci in tempo a battere le ciglia che avevo già ventuno agenti di polizia addosso.

<<Porco! Cos’hai fatto a questa vecchia!>>, mi urlò in faccia un agente mentre tutti gli altri mi puntavano pistole, mitragliette ed uno: un lanciarazzi!

<<Ma vecchia a chi? Maleducato!>>, scattò su colpita Donna Valeria.

<<Mi scusi signora... non intendevo offenderla; Lurido!>>, gridò allungandomi un calcio in faccia. <<Mi hai fatto fare brutta figura con la vegliarda!>>

<<Ma come si permette? Agente!>>

<<Mi ri-scusi signora, ma è colpa di questo verme se incespico con i termini. Bestia! Animale!>>, urlava continuando a percuotermi. <<Ti piace allungare le mani sulle senili vetuste vero? Strisciare le tue vergogne sulle loro rancide carni... parla!!! Esprimi le tue malevole fantasie sulle mature attempate... vigliacco!>>

<<AGENTE!!! Esigo le sue scuse immediate!>>

<<Ma certo, mi perdoni signora, non era mio desiderio offenderla. Lei può andare a riposarsi, io mi occuperò di questo oscuro deviato!>>

<<Agente...>>, dicevo distrutto in terra <<Lei è Donna Valeria, l’assassina che state cercando...>>

<<Silenzio!!!>>, sbraitò stordendomi col calcio della pistola. <<Mi ariscusi signora, costui la figurava con una pericolosa assassina che stiamo cercando da stamani. Solo un codardo poteva prendersela con una appassita e sciupata vecchietta come lei che...>>

Il ciarlare del poliziotto terminò con una potente sberla in faccia da parte dell’offesa Donna Valeria che ora, con passo deciso, abbandonava la stazione.

<<Hai visto che m’ha fatto l’arcaica secolare?>>, riprese ferito il poliziotto. <<Ed è tutta colpa tua! Voi! Conciatelo per le feste!>>

<<Ma capo... è svenuto...>>

<<Pestatelo senza indugio! Il dolore lo ritroverà al risveglio... AH! AH! AH!>>

Due settimane di galera! Se galera si poteva chiamare... mi trovavo in un gabbiotto di plexiglas tutto trasparente al centro della stazione. Su una targhetta a vista vi era scritto: “Ministero di Grazia e Giustizia - Nuovo programma di punizione per piccoli delinquenti - Qui segregato: Orazio Scattini, oscena e volgare carogna che, in preda a lubriche e oscure fantasie, usava violenze su una povera vecchia”. Ero alla berlina di tutti. Mi guardavano come un assassino e, ogni tanto, mi lanciavano uova marce, pomodori muffiti e altro del genere. Ma, la co­sa più orrenda erano le visite mattutine delle scuole! Di solito, elementari. Che accompagnate dalle loro fide maestrine, venivano ad esaminare com’era fatto un delinquente.

<<Maestra, quello è un bandito?>>

<<Anche, piccina, anche! Ma soprattutto costui è un lurido, maiale, schifoso... che, se la giustizia non lo assicurava per tempo a quest’ora t’avrebbe già rovinato la vita mostrandoti al parco le sue sozze pudenda da sotto un impermeabile! Ora composti bambini, sono arrivate le sedie!>>

E poi, come al cinema, mi osservavano seduti per due ore. E dopo, cominciavano le doman­dine... “Io sono Luigino e volevo sapere come si sente una persona che lentamente sta disgre­gando la già labile società dove viviamo...!”; “Io sono Mariuccia, e volevo sapere come spera di reinserirsi nella vita di tutti i giorni sapendo di dover combattere ogni minuto con la sua in­dole deviata!”; “Io sono Peppino, si rende conto che fuori c’è gente onesta che lavora e lei, con le sue turpi azioni, toglie il futuro ai loro figli?”; “...il suo cervello, cosa maci­na? Cosa architetta? Cosa elucubra? Che ne pensa di donarne un campione per l’università di scienze criminali?”. Ogni giorno così: offeso e deriso. E Donna Valeria dov’era... cosa faceva? Aveva trovato il Graal? Oramai avevo perso ogni speranza di farcela. Non sognavo più nulla... non avevo nessun aiuto da Lucio... ogni notte mi passava davanti inerte. Ero proprio di­strutto.XVIII.        La fine del mondo

La libertà mi fu riconsegnata con tre giorni d’anticipo.

<<Sei libero Scattini: buona condotta! Ora riga diritto!>>

<<...S-sì...>>

Le vie della città erano le solite: popolate dal traffico e dalla gente nervosa. Io, con due occhi scavati, denutrito, rimasi un attimo a constatare che la fine non era ancora arrivata. E ora? Cosa potevo fare? Oramai, mosso solo dall’istinto, salii su un tram e mi diressi verso la ditta.

Mentre il mezzo mi portava a destinazione salì un controllore...

<<Biglietti...>>

<<Cosa? >>, risposi offuscato.

<<Di un po’, sei sordo? Ti ho chiesto sei hai il biglietto!>>